Piazza Europa scivola sui timori della crisi argentina
È ancora una volta il contesto internazionale a dominare i mercati azionari e piazza Affari non si sottrae all'andamento generale: alla vigilia dell'ultima e più importante scadenza tecnica dell'anno, l'indice Mibtel segna una flessione dell'1,13% e il Numtel cede il 2,68%, con scambi appena superiori ai 4 mila miliardi di controvalore.
Il ribasso, in linea con quelli delle altre Borse, è guidato dall'offerta sui titoli tecnologici e sui telefonici, depressi dal succedersi di profit warning negli Usa, mentre anche il comparto bancario risente della grave crisi economica esplosa in Argentina, paese con cui molti istituti sono esposti.
Solo i principali titoli del settore energetico si sono salvati dal ribasso generale, in attesa delle decisioni dell'Opec su una riduzione della produzione di petrolio: Eni sale in controtendenza del 2,71%, mentre la controllata Italgas chiude invariata e Saipem sale dell'1,91%; in calo solo Snam (-0,61%).
Alla vigilia della definitiva scadenza, il Fib dicembre scende sotto quota 31 mila con 21m ila contratti mentre quello che scadrà a marzo registra già oggi 8.500 contratti stipulati.
Esordio deludente per i titoli Juventus, che dopo il pareggio di ieri chiude in calo del 5,82% rispetto al prezzo di collocamento.
|